– Tra le Nuvole – 2010 – ♥♥♥ e 1\2 –
di
Jason Reitman
Essere un tagliatore di teste ed esserne felice non è di certo cosa da tutti. Ma Ryan Bingham (George Clooney) è entusiasta di viaggiare giornalmente da un punto all’ altro degli States per licenziare persone, con in mente l’ unico sogno di raggiungere il prestigioso club da dieci milioni di miglia. L’ idea di condurre una vita senza legami è la sua strada verso la felicità e sembrerebbe essere disposto a difenderla a qualsiasi costo. Fino a quando non incontra la “sè stesso con la vagina”, Alex (Vera Farmiga) e allora tutte le sue certezze iniziano ad assumere connotati di dubbio. Jason Reitman, straordinario regista al suo terzo film e che vanta una chicca come Juno, è capace di partorire una commedia che in maniera schietta e veloce parla di due (e forse anche di più) dei problemi più in voga nella nostra frenetica società moderna. Uno di essi è fictionale e l’altro invece è più realistico e sviluppato con l’ausilio di una ventina di veri disoccupati che non tra i veri attori riescono a non sfigurare per nulla. Quella del licenziamento è una realtà americana che raramente è discussa e che si sta propagando anche qui da noi e in grado di sviluppare numerose e differenti reazioni nell’ indole degli esseri umani. Molte di queste reazioni sono ben esplicate nei personaggi che Reitman per brevi momenti fa esprimere nel suo film, alcune di esse sono tragiche altre meno ma tutte sono in qualche modo cercate di esser placate dalla bufala del programma sostitutivo che propone la compagnia per la quale il signor Bingham lavora. Il personaggio di Ryan è ben interpretato anch’ egli da Clooney ed è un pò il simbolo del capitalismo moderno quello che nasconde gli egoismi e il materialismo dei soldi dietro le belle parole e il savoir faire di un bel sorriso e di un ottimo abito con mocassini firmati. Dall’ altra parte c’è uno stuolo di persone che vive di affetti, famiglia e valori che sembrano ormai sempre più perdersi e che si vede strappar via i sacrifici lavorativi grazie ai quali ha costruito proprio tutti quei valori. Tra le nuvole è un pò il confronto tra due mondi: quello che vede la libertà come il non creare una famiglia e che vede l’amore solo come una parentesi della vita e quello che al contrario trova proprio in questo sentimento e nel valore della famiglia il senso della propria vita. Clooney è in grado questa volta di metter da parte il suo solito giocare con le espressioni facciali e qui è in grado di tirar fuori un vero e proprio personaggio con variegate sfaccettature che hanno il culmine nel suo cambio di vedute sul suo stile di vita. Reitman è ancora in grado di trovare una sceneggiatura convincente che con leggerezza e i toni tipici da commedia è in grado di parlare di un problema serio americano e mondiale e che dà luce nel finale a una riflessione profonda sulla nostra società. Il bisogno di avere un copilota nella nostra vita in grado di saperci assistere durante i momenti più cupi della nostra vita è un’ esigenza indispensabile o non necessaria? E’ un pò quello che sembra domandarsi il personaggio di Clooney e anche un pò lo spettatore coinvolto in prima persona nella visione di questa delicata commedia. Commedia che però è in grado di sovvertire un pò i canoni standard che questa sembra da tempo aver assunto. Il finale è infatti umoristico e al tempo stesso amaro ma privo del tutto di quel connotato consolatorio che molto spesso questo genere cinematografico possiede. Ma soprattutto è una commedia in grado di tenere il suo punto di vista sulla vita (quindi quelli personali di ognuno di noi) ben aperto agli eventi così come fa il suo protagonista che passa da frasi come “La vita è movimento” a quelle come ” La vita è meglio se in compagnia”. Morale della favola: meglio essere aperti alla vita e ai cambiamenti, di qualsiasi genere questi siano, e soprattutto in una società così carente di stabilità come quella odierna.
( Sarà una nuova vita quella di Alex e Ryan?)
( O trionferà la vita da single del cielo?)